LA RIVOLUZIONE DELLA TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE: |
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“Il modo in cui pensiamo agli eventi della nostra vita (cognizioni) determina il nostro modo di sentire nei confronti di questi stessi eventi (emozioni)”.
Ciascuno di noi cerca di dare un senso a ciò che lo circonda e organizza la propria esperienza per non essere sopraffatto dalla grande quantità di stimoli a cui è sottoposto ogni giorno. Le persone con disturbi emotivi tendono a distorcere la realtà e interpretarla in modo inesatto: infatti molti disturbi sono causati da una modalità disfunzionale di leggere e interpretare la realtà, che porta a vivere in preda a paure e ansie, in una sorta di prigione mentale che determina la messa in atto di comportamenti non utili e inadeguati.
I terapeuti cognitivi ritengono che sia possibile aiutare i pazienti a sentirsi meglio insegnando loro a elaborare interpretazioni più precise delle situazioni.
“Un viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi." M. Proust |
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Attualmente la psicoterapia cognitivo-comportamentale copre il campo del trattamento di tutti i disturbi mentali, ecco alcune sue caratteristiche:
- E' focalizzata sui passi per risolvere le problematiche
E' centrata sul presente e sul futuro molto più di alcune tradizionali terapie e mira ad aiutare il paziente a uscire dalla trappola piuttosto che a spiegargli come ci è entrato e suggerirgli valide strategie utili a liberarlo dal problema che spesso lo imprigiona da tempo, indipendentemente dalle cause.
- E' di dimostrata efficacia e limitata nel tempo (generalmente di breve durata)
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è attualmente molto diffusa a livello internazionale e si è guadagnata un diffuso apprezzamento grazie alla sua efficacia nel trattamento di molti disturbi psicologici comprovata da un numero crescente di ricerche. E’ a breve termine, ogni qualvolta sia possibile. Ciò non esclude che si possa instaurare, lì dove ne emerga la necessità, un percorso di analisi cognitiva a medio o lungo termine.
- Richiede una collaborazione tra il terapeuta e il paziente
Il compito del terapeuta è di ascoltare, insegnare strategie e motivare, mentre il compito del paziente è di esprimersi, apprendere e mettere a frutto ciò che si è appreso; deve essere attivo, un terapeuta di sé stesso, sotto la guida di un professionista.
“Un’ illusione è che gli eventi esterni abbiano il potere di farvi del male, che le persone abbiano il potere di farvi del male. Non è così. Siete voi che date loro il potere di farlo.” A. De Mello |
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Metodo EMDR |
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“Senza la capacità di rielaborare gli eventi dolorosi e traumatici non c’è salute mentale” |
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L’EMDR è un trattamento psicoterapeutico in grado di aiutare le persone, in un modo naturale e realmente efficace, a rielaborare certe situazioni traumatiche di diversa gravità in tempi brevi e con elevate percentuali di successo.
L’EMDR- Eye Movement Desensitization and Reprocessing (Desensibilizzazione e Riprocessamento tramite Movimenti Oculari ) nasce come trattamento utile alla cura del Disturbo Post-Traumatico da stress.
Questo significa che è stato strutturato originariamente per intervenire su quelle persone che hanno vissuto uno o più eventi traumatici gravi; a lungo termine, l’EMDR è stata sperimentata anche in situazioni che presentano altri tipi di problematiche come, ad esempio, le fobie e i disturbi d'ansia in generale, i lutti, i disturbi alimentari, malattie e eventi stressanti di vario tipo.
Nel 2013 l'Organizzazione Mondiale della Sanità l'ha riconosciuto come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati.
Come funziona?
L’EMDR è un approccio incentrato sul paziente che facilita il meccanismo di autoguarigione, stimolando l’elaborazione delle informazioni; ha un effetto diretto sull’attività cerebrale e utilizza il processo dei movimenti oculari che avviene naturalmente per esempio durante i sogni o il sonno REM (Rapid Eye Movement).
Quando si vive una esperienza traumatica e dolorosa che non si riesce a dimenticare e ci ossessiona, il ricordo di quel vissuto traumatico si congela e non si riesce ad elaborare. Questo ricordo continuerà a cortocircuitare nel nostro cervello generando ansia e una serie di sintomi spiacevoli. Non è più l’esperienza in sé ad essere disturbante ma il ricordo di quell’esperienza, il modo in cui si è immagazzinata in memoria.
Mentre il soggetto è concentrato contemporaneamente sul “ricordo, i movimenti oculari, le sensazioni corporee e quelle emotive”, gli emisferi celebrali si attivano in modo tale da sbloccare il suddetto ricordo e rimetterlo “in circolo”, stimolando la formazione di nuove connessioni neurali e quindi di nuovi significati utili. L’obiettivo è l’elaborazione rapida delle informazioni relative all’esperienza negativa da parte del paziente, fino ad una sua risoluzione adattiva.
Il tempo non guarisce tutte le ferite, se il trauma non viene rielaborato, il tempo ne congela il ricordo generando sofferenza e disagio. Lo sa bene chi, dopo anni, continua a provare lo stesso dolore o rancore, come se il tempo non fosse mai passato.
Trattarlo significa dare una seconda opportunità di rivedere, riorganizzare e desensibilizzare quel ricordo perché possa davvero restare nel passato e permettere di vivere con serenità il presente e il futuro.
L’EMDR può inserirsi nell’ambito di una psicoterapia più complessa, come tecnica risolutiva per sintomi particolarmente disturbanti.
Chi può praticarla?
È molto importante sottolineare che questo metodo deve essere appreso con uno specifico corso di formazione autorizzato, io sono abilitata alla pratica e inserita nell'elenco terapeuti EMDR presso l'Associazione Italiana EMDR.